Alberi: IL SORBO

Ecco finalmente il secondo albero del calendario celtico, che coincide con, all'incirca, il mese tra marzo/aprile!
Il sorbo è l'albero di cui sono ghiotti gli uccelli e da qui nasce il nome "sorbo degli uccellatori": i cacciatori di uccelli infatti sapevano che vicino ad un sorbo sicuramente avrebbero trovato le loro prede.
Il sorbo selvatico simbolizza il ritorno alla vita e il risveglio della natura, coincidente con la Primavera ed è un albero molto potente. i suoi rami e le sue bacche venivano utilizzate in Irlanda per divinare e per compiere rituali di veggenza. Inoltre è un albero legato al fuoco e agli spiriti, infatti veniva bruciata legna di sorbo prima delle guerre celtiche perchè dai fumi si potevano evocare spiriti.
E' conosciuta la "croce di sorbo", famosa in stregoneria per la sua efficacia di protezione per la casa, infatti una croce di rametti di sorbo legati da un filo di cotone rosse veniva posta sulla porta di casa. Proteggeva dalle maledizioni, dagli incantesimi nemici, dall'azione di altre streghe, da spiriti e anche da pericoli del mondo materiale.
I druidi costruivano delle bacchette di sorbo, oltre che di nocciolo, e le usavano come le bacchette rabdomantiche.
La protezione del sorbo serviva anche alle donne, che, negli Highlands scozzesi, si facevano collane con le sue bacche, e per ottenere viaggi sicuri!

(Ransie, finalmente l'ho scritta! Meglio tardi che mai!! )

Evvai piccolina!!! alleluja!!!!
..........Ora il problema è un'altro....
...e gli altri alberi????

Dai che ora ti si da una mano!!!!

Molto interessante...vedo se trovo anche io qualcosina, perchè del sorbo ho già sentito parlare....uhmm

Ecco l'altro articolo che ho scritto sul Sorbo, che è un albero che veramente adoro...
vi lascio il link così potete leggerlo dal sito..

Sorbo - Il Tempio della Ninfa

Da La Dea Bianca di Robert Gravers.
Qui si occupa delle lettere dell'alfabeto che erano associate ad un'albero,in questo caso al sorbo che veniva chiamato Luis,seconda lettera dell'alfabeto.

L come Luis
I suoi rami rotondi,coperti di pelli di toro appena scuoiato erano usati dai druidi come estrema risorsa per convinvere i demoni a rispondere a domande difficili - donde l'espressione popolare irlandese "andare sulle frasche della conoscienza" per siglificare "fare di tutto per scoprire qualcosa".Il sorbo selvatica è anche l'albero più usato nelle isole britanniche come protezione contro il fulmine e contro le stregonerie in genere.basta un frustino di sorbo,ad esempio;per dominare la corsa di cavalli stregati.Nell'antica Irlanda i druidi di due eserciti contrapposti accendevano fuochi di sorbo e vi recitavano sopra incantesimi per chiamare gli spiriti a prendere parte al combattimento.nel romando irlandese T°ain Bç Fraoch ("La razzia della mandria di Froach") le bacche del sorbo magico,custodite da un drago,hanno la virtù nutritiva di nove pasti,risanano le ferite e aggiungono un anno di vita all'uomo.Nel romando di Diarmuid e Grainne la bacca del sorbo,insieme alla mela e alla noce rossa,viene detta "cibo degli dèi" espressione che porterebbe a interpretare il tabù alimentare su tutto ciò che è rosso come un'estensione di quello comune sul fungo rosso Amanita muscaria (quello su cui si rotolano le fate,rosso coi puntini bianchi per intenderci...allucinogeno tra l'altro) che,secondo un proverbio greco citato da Nerone,era il cibo degli Dei.
Il rosso era il colore della morte nella Grecia e nella Britannia dell'Età del Bronzo,come mostra l'ocra rossa ritrovata nelle sepolture megalitiche delle Prescelly Hills e della piana di Salisbury.
Il sorbo selvatico è l'albero del ritorno in vita e del risveglio (il sorbo in inglese è quickbram o quicken e il verbo quiken significa "animare,riportare in vita" e "destarsi alla vita".
Uno dei suoi nomi in inglese è witch, "strga", e a bacchetta da rabdomante un tempo usata per trovare i metalli era fatta di legno di sorbo rosso.Come albero del ritorno alla vite,il sorbo selvatico poteva anche essere impiegato per ottenere il contrario.Nell'Irlanda danaa un palo di sorbo rosso conficcato in un cadavere ne immoblizzava il fantasma;nella saga di Cuchulainn tre megere infilzano un cane (animale sacro all'eroe) con bacchette di sorbo rosso per causare la morte dell'eroe.
L'uso oracolare del sorbo rosso spiega l'insolita presenza di boschetti di questi alberi a Rugen e nelle altre isole baltiche dell'ambra,un tempo usate come sedi oracolari,nonchè la loro frequente ricorrenza,notata da Jhon Lightfoot in Flora Scotica,nelle vicinanza degli antichi cerchi di pietre.Il secondo mese va dal 21 gennaio al 17 febbraio e a metà di questo periodo cadeva l'importante festa celtica della Candelora,che si riteneva segnasse il rinascere dell'anno ed era il primo dei quatro cros-quarter days; "giorni di mezzo trimestre", in cui le steghe britanniche celebravano il loro sabba.In Irlanda e nelle Highlands scozzesi il 2 febbraio è giustamente la festa di santa Brigitta,che un tempo era la Dea Bianca,la triplice musa del risveglio della vita.Il legame tra il sorbo rosso e la festa del fuoco di Candelora compare nell'ogham (alfabeto arboreo) di Moran Mac Main nel Libro di Ballymote,che dà come nome poetico al sorbo rosso "delizzia dell'occhio,ossia Luisiu,fiamma".

Fa parte dei sette alberi contadini,abbattendo i quali si veniva sanzionati.

Orco!!!!!
Elke!!!... ma hai ingoiato un'enciclopedia!?!
notiziuole interessanti, a dire il vero

Anche se ripeto qualcosa, aggiungo qualche nozione in più, rubacchiata da un sito....
Purtroppo non ricordo quale
Il sorbo era un albero sacro per le popolazioni celtiche che lo piantavano ovunque per proteggere le case e lo ritenevano una manifestazione terrena dell’altro mondo. Con i suoi rami si decoravano le abitazioni e si sbatteva la panna del latte. Lo si riteneva in grado di scacciare le streghe e di proteggere dai loro malefici.
I marinai attaccavano dei blocchi del suo legno sulla chiglia della nave perché li difendesse dalla furia delle tempeste marine.
Nell’alfabeto Ogham il sorbo è simbolo di rinascita e protezione contro la negatività. Aiuta contro gli attacchi magici e la negatività, l’invidia e la gelosia e protegge anche dalla paura. E’ utile per ricavare discernimento ed ispirazione per le nostre azioni.
L’animale totemico a lui collegato è il MERLO, la divinità BRIDE, la pietra il CRISOLITO GIALLO.

Ecco il caratterino di chi appartiene a questa pianta:

SORBO SELVATICO (la Sensitività)
Pieno di charme, allegro, dotato e non egoista, ama richiamare l'attenzione, ama la vita, il movimento, l'attività, e persino le complicazioni; è allo stesso tempo dipendente e indipendente, ha buon gusto, è artistico, passionale, emotivo; è una piacevole compagnia, non sa perdonare.

e ancora:
nella tradizione celtica il sorbo è l'albero magico da cui il druido preleva la bacchetta del comando.
magici e un pò misteriosi sono anche i nativi del sorbo, che brillano per originalità, simpatia e allegria.
Possiedono una grande forza psichica, che consente loro di fronteggiare le situazioni più difficili, per sè e per gli altri. sanno rassicurare e consigliare chi è in difficoltà.
Indipendenti, altruisti, tendono a disseminare, forse per pudore, i propri sentimenti, comunque sinceri. Di solito antepongono all'amore passionale e vincolante, il valore dell'amicizia. Idealisti, sono sempre disponibili con gli altri. quando decidono di legarsi sanno dedicarsi al patner con fedeltà e tenerezza. Il sorbo ama la cultura e tutte le novità capaci di stimolare la sua mente insaziabile. Interesse per l'occulto, doti medianiche.

Eh eh nu è solo quello che dice Graves,secondo il suo calendario io sono proprio del Sorbo...la seconda descrizione che hai dato tu,Rensie,ci azzecca alquanto con il mio carattere...

LA CANZONE DELLA FATINA DEL SORBO

Un tempo si pensava che io fossi
un albero magico
Nato da una meravigliosa e fortunata malia,
E mi misero davanti alla porta
Per conservare la casa lontana dal pericolo.

Non temono gli incantesimi ora,
Ma io me ne sto ancora qui;
Ho appeso le mie bacche al ramo,
E dico allegramente:

Venite, o voi tutti merli, portate le vostre compagne,
i vostri figli e anche le vostre figlie;
Il più bel banchetto della vostra vita
E' qui, pronto per voi."



Tratta dal Diario delle Fate 1994