BG di Sinclair Savage Capitolo 1: L'arte di uccidere

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SinclairSavage
00sabato 3 gennaio 2004 20:23

Il guerriero era un vero colosso. Superava di molto i due metri di altezza, la sua stazza era a dir poco enorme. Spalle possenti, gambe e braccia di una forza straordinaria, sembrava che quasi non sentisse il peso della ingombrante armatura che portava, unica nel suo genere, studiata apposta per rendere un uomo quasi invulnerabile, proteggeva ogni parte del corpo che era possibile coprire. Solo qualcuno con la forza di un toro sarebbe riuscito a muoversi dentro quella trappola di metallo.
Il guerriero correva guidando la carica del suo gruppo di incursione, la sua unica arma era un’ascia da battaglia di dimensioni gigantesche, tale da far pensare che avrebbe potuto dividere in due un cavallo con un solo colpo.
Erano stati bravi, lui e suoi uomini, ad aggirare il grosso delle forze nemiche non appena era iniziato lo scontro. Si erano mossi velocemente e in silenzio ed erano giunti proprio dove volevano arrivare. Se avessero colto di sorpresa la retroguardia nemica e fossero riusciti ad attaccare alle spalle il nemico avrebbero sicuramente vinto, e sarebbero stati degli eroi.
Il guerriero lanciò un possente urlo di battaglia e guidò i suoi uomini all’attacco. Erano ben addestrati, esperti e ben corazzati, la visione di una simile carica avrebbe gettato nello scompiglio qualunque retroguardia.
Ma la Guardia Reale di Argentea non aveva una retroguardia qualunque.
I soldati imperiali reagirono automaticamente, serrando i ranghi e abbassando le picche senza quasi bisogno di ordini. Guardando questa manovra da lontano sembrava di veder scattare una trappola per topi…
Gli arcieri incoccarono le loro frecce e scoccarono per rallentare l’avanzata nemica. Il guerriero ignorò quelle che rimbalzarono sulla sua armatura e si lanciò con un grido furibondo proprio al centro dello schieramento, roteando la sua immensa ascia. Con il primo colpo spezzò le aste di due picche che gli erano puntate contro, il secondo si abbatté direttamente sulla linea di scudi, accartocciandone uno e facendo perdere l’equilibrio a più d’un soldato.
Subito dopo i due schieramenti impattarono. Gli avversari di Argentea erano guerrieri che conoscevano il loro mestiere, avevano combattuto diverse battaglie e si battevano con valore. Tuttavia ai soldati della Guardia Reale sembrava che quella fosse poco più che un’esercitazione. Resistevano senza troppi problemi, la macchina perfetta dell’esercito imperiale stava per schiacciare gli oppositori.
D’improvviso però successe un imprevisto. Il capo di quell’incursione, il guerriero dalla possente armatura, emise un ululato straziante e si buttò a capofitto in mezzo ai soldati di Argentea. Sembrava che niente potesse ferirlo, tanto bene era protetto dalla sua armatura, né spade, né frecce, né picche riuscivano ad rallentarlo. Invece lui con la sua enorme ascia mieteva vittime con ogni colpo che vibrava, ogni volta sempre più forte del precedente, finché non riuscì a creare una falla nel muro di scudi argenteo, una cosa ritenuta impossibile, inconcepibile per un esercito, figuriamoci per un uomo solo!
Ormai invasato, il guerriero si gettò ancora più in avanti, continuando a menare colpi su colpi, inarrestabile. I suoi uomini, galvanizzati da quella impresa lo seguirono incuranti del pericolo. Per Argentea un buco in prima linea poteva significare perdere lo scontro, ma nessuno sapeva come fermare quella furia.
Il guerriero si sentiva un dio. Nessuno riusciva a ferirlo, aveva perso il conto degli avversari uccisi e stava per portare i suoi uomini alla vittoria contro un esercito invincibile. Ormai era oltre la prima linea nemica, aveva sfondato da solo! Vedeva i guerrieri scappare da lui per salvarsi, vedeva i nemici nel panico, vedeva…un uomo fermo davanti a lui.
Non sembrava un guerriero, piuttosto aveva l’aria di un nobile che fosse capitato lì per caso durante la sua passeggiata mattutina. Non indossava alcuna armatura, soltanto delle vesti di seta nera bordate d’argento, non certo adatte ad un campo di battaglia. Dal suo fianco pendeva la sua unica arma, una spada dalla lama sottile, totalmente inutile contro la sua armatura. Ciò nonostante, il nobile estrasse la sua spada e guardò il guerriero. Lo aspettava a guardia abbassata, con la punta della spada a pochi centimetri da terra, con un’espressione di massima noncuranza e disprezzo. Il guerriero rise dentro di se per quella posa effeminata e continuò la sua corsa, sicuro che avrebbe spazzato via quell’imbecille con un sol colpo. Roteò l’ascia con un ampio gesto e la calò dall’alto verso il basso, con l’intenzione di fracassargli il cranio. Quello non si mosse fino all’ultimo istante, fino a quando il guerriero non fu assolutamente convinto di averlo ormai colpito, poi si spostò leggermente di lato con grazia e con la sua spada diede un colpo deciso sull’ascia del guerriero, quel tanto che bastava per farsi mancare, dato che se avesse tentato di parare la sua spada si sarebbe sicuramente spezzata. Il guerriero guardò con stupore la sua ascia conficcarsi nel terreno davanti a lui e il nobile scivolargli accanto, quasi divertito. Il guerriero tentò di risollevare l’ascia e colpirlo, ma si accorse che il suo ginocchio sinistro non lo sosteneva. Poi sentì un fortissimo dolore appena sopra il polpaccio e non poté fare a meno di cadere sull’altro ginocchio. Allora capì. Il bastardo gli aveva tagliato i legamenti della gamba all’altezza del ginocchio, l’unica parte che non poteva essere protetta da armature! Adesso non si sarebbe più alzato, era finito! Si voltò giusto in tempo per vedere il volto impassibile, quasi annoiato del suo avversario, che gli puntava la spada sotto la giuntura dell’elmo e affondava...
“Come..." riuscì soltanto a dire con voce strozzata.
“Mancanza di tecnica. Solo mancanza di tecnica. Mi dispiace per voi.” Rispose l’altro come se stesse discutendo in un salotto davanti a una coppa di vino.
“ Non dovreste morire sputando tanto sangue. Non è dignitoso… Oh, be’...” Disse osservando il guerriero che si accasciava a terra. Poi gli voltò le spalle e si allontanò.

Uno scudiero si avvicinò all’uomo e fece il saluto militare inginocchiandosi. Poi prese un fazzoletto bianco e cominciò a pulire la lama dello spadaccino.
“ Complimenti, Conte Sinclair, un vero colpo da maestro!”
“ Grazie, Cliv. Dimmi, come va lo scontro?”
“ Li stiamo respingendo, Conte. La morte del loro capo li ha demoralizzati e si stanno tirando indietro.”
“ Bene. Dà l’ordine di mandare i semidemoni sulle ali e chiudiamo la partita.”
“ Sì, Conte” E si voltò per andarsene.
“ Ah, Cliv, dimenticavo. Fa togliere l’armatura di quell’uomo, falla pulire e lucidare alla perfezione, entro stasera deve essere nella mia tenda.”
“ Sì, Conte, come voi comandate.”
E corse via.




Continua...




Beleg
00sabato 3 gennaio 2004 22:43
[SM=g27811] Bello Sinclair, complimenti! [SM=g27811]


(Ti ci vedo a fare lo sborone in posa [SM=g27828] )
Raziel the undeath
00martedì 6 gennaio 2004 00:28
sborone....
[SM=g27811] ghghghg [SM=g27828]

bello!

Vilbrand
00martedì 6 gennaio 2004 17:16
Gnoro[SM=x115983]
SinclairSavage
00martedì 6 gennaio 2004 17:37
Re:

Scritto da: Vilbrand 06/01/2004 17.16
Gnoro[SM=x115983]




What's the italian for "gnoro"??[SM=g27820]


Ixpo
00martedì 6 gennaio 2004 18:43
Shboron! ^^

Fico, ma shboron! [SM=x115998]
SinclairSavage
00martedì 6 gennaio 2004 20:45
Eheh... i violatori sono sboroni per definizione...



Vilbrand
00mercoledì 7 gennaio 2004 10:06
Re: Re:

Scritto da: SinclairSavage 06/01/2004 17.37



What's the italian for "gnoro"??[SM=g27820]





Abbreviazione di "Ignorante" che in questo caso ha l'accezione di "fico"
SinclairSavage
00mercoledì 7 gennaio 2004 12:59
Ah, ok... Grazie![SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27811]



Phemt°
00martedì 27 gennaio 2004 17:31
Il Gigante era un Caos Warrior?????
Cmq complimenti, un bg degno di uno spadaccino come te....
quella noncuranza ad uccidere, ed il fare distaccato del tuo pg sono caratterizzati perfettamente......poi ti ci voglio vedere in battaglia!
Cmq Complimenti.....Sborone come al solito!!!!!
SinclairSavage
00mercoledì 28 gennaio 2004 18:56
Non era un Caos Warrior, questa parte del bg è ambientata anni prima dello sbarco in Elea, quando Sinclair Combatteva nella Guardia Reale (l'esercito regolare di Argentea) al comando dell'imperatore Claner, il padre di Malakay.
Quando scriverò le altre parti(per ora sono sotto esami quindi dovrete aspettare un po') spiegherò come sono finito nei violatori, perchè non porto il titolo di conte e perchè sono un curatore.
A presto.[SM=g27811]



[Modificato da SinclairSavage 28/01/2004 18.57]

Leoric Bloodfury
00venerdì 13 febbraio 2004 23:53
Veramente ignorante Sinclair

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