Dimissioni Papa, da 28 febbraio alle 20 sede Pietro vacante, dice Benedetto XVI
lunedì 11 febbraio 2013 12:18
ROMA (Reuters) - Il Papa Benedetto XVI ha annunciato nel corso del concistoro pubblico che si dimetterà dal 28 febbraio alle ore 20 e che i motivi delle dimissioni sono
le "forze e l'età avanzata non più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero".
E' quanto si legge nel discorso tenuto questa mattina da Benedetto XVI nel corso del concistoro pubblico per la canonizzazione di alcuni beati. Il discorso è stato tenuto in latino. La sala stampa della Santa sede ha divulgato sia il testo latino sia la sua traduzione in italiano e altre lingue.
"Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino".
"Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l'elezione del nuovo Sommo Pontefice".
"Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l'amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell'eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio",
ha detto il Papa.
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Quando il Santo Padre accenna al fatto che: "nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da
questioni di grande rilevanza per la vita della fede",
il pensiero corre ai tanti spinosi problemi che ormai bisogna affrontare:
1) il calo delle vocazioni, come sopperirle? Rivedendo i criteri del sacerdozio per valutare come poterlo allargare ai diaconi o, in alcuni casi, anche ai preti sposati?
2) Il problema dei divorziati.
3) La bioetica, che già Mons.Paglia ha iniziato ad affrontare (nei suoi lavori a Terni, presso il comitato per la ricerca sulle cellule staminali).
4) Le unioni civili.
5) Il proseguimento della severa repressione contro la pedofilia, iniziato da Papa Benedetto XVI.
6) La questione dei corvi: in Vaticano ha sollevato un'altro grave problema che richiede un'urgente intervento per mettere ordine tra le più alte gerarchie cattoliche, nonchè nella gestione dello IOR, le relazioni della Banca del Vaticano e le principali banche italiane coinvolte nei recenti scandali finanziari (MPS).
Infine, Papa Benedetto, aveva ancora vivo il ricordo del Pontefice che lo aveva preceduto, di come negli ultimi anni del suo pontificato, provato nel fisico, non riusciva più ad imporsi come avrebbe voluto,
pertanto è lecito ipotizzare che Benedetto abbia voluto fare questo passo, in un momento di serenità relativa, ma soprattutto quando poteva ancora imporre le sue volontà, nel pieno di tutte le sue capacità, senza lasciarsi persuadere a continuare.