Italia: filmano compagna scuola che muore sotto il bus
ROMA - Filmano una compagna di scuola appena uccisa da un autobus e mettono il video sul web accompagnato da battute di derisione, come "dai, vai a vederla anche tu, ha la testa staccata". Immagini lanciate su YouTube o Rotten.com o su blog privati, secondo i racconti raccolti da Eugenio Sponzilli, preside dell'Istituto d'Arte di Modena, la scuola frequentata dalla studentessa, che, dopo aver sentito di questa vicenda, si è rivolto alla polizia postale, come riporta "la Repubblica".
L'incidente in cui ha perso la vita Sara Hamid, 16 anni, marocchina, rappresentante di classe, è avvenuto il 31 ottobre, verso le 13.30. Sara è stata schiacciata da un bus mentre tornava a casa: l'autostazione a quell'ora era invasa da migliaia di adolescenti delle superiori che tornavano nei paesi della provincia modenese. "Alcuni ragazzi a vedere quella scena sono svenuti o hanno pianto - racconta Sponzilli - Altri hanno riso davanti a quel cadavere scomposto. E c'erano parecchi studenti con zainetto in spalla che hanno fotografato e filmato i pezzi del cervello della loro compagna sparsi a terra".
"Parecchi ragazzi mi hanno detto di sapere che quelle immagini sono finite su Internet - dice il preside - Non siamo riusciti a trovarle, tuttavia. Secondo me le hanno tolte quando hanno saputo che stavo per fare denuncia alla Polizia Postale, alla quale infatti mi sono rivolto. I ragazzi le hanno viste sui cellulari e forse sono finite anche su alcuni blog". Sponzilli ha cercato di reagire. Quando il tam tam delle foto è giunto in presidenza, ha convocato l'assemblea con il centinaio di rappresentanti di classe (l'Istituto ha 1200 iscritti).
"Dopo una bella paternale hanno cominciato a capire, almeno i rappresentanti. Vuol dire che se si riesce a suscitare in loro emotività qualcosa si ottiene. Ne è nata una bellissima iniziativa. Hanno fatto una colletta e raccolto 3000 euro, utili alla famiglia di Sara che ha trasportato la salma in Marocco.Alcune classi, addirittura, hanno rinunciato a premi in denaro per i lavori che fanno a società esterne". Un bel segnale, ma rimane il problema di fondo: "I nostri ragazzi ci sfuggono, vivono in un mondo inaccessibile sul quale non abbiamo potere".
SDA-ATS
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