i campi catalaunici

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Archita
00venerdì 26 agosto 2011 23:01
gli Unni avevano come punto di forza la cavalleria da tiro e uno dei più potenti archi individuali dell'epoca e hanno dimostrato la capacità di decimare quasi tutti gli eserciti dell'europa ma la loro potenza dipendeva dal terreno che doveva essere più ampio e piatto possibile per permettere di creare ampi cerchi e vari tipi di formazioni per i cavalli per evitare il contatto diretto con il nemico. Dunque per quale motivo Attila ha scelto di fronteggiare l'esercito di Ezio su un terreno caratterizzato da colline e da anche un fiume quale la Marna che tra l'altro ha diviso una parte del proprio schieramento? Oppure era stato costretto ad accettare la battaglia lo stesso perchè doveva comunque ritirarsi ed Ezio gli ha bloccato la strada apposta in un area più sfavorevole senza lasciargli alcuna alternativa ? ma gli unni più di una volta hanno superato fiumi e fortificazioni con manovre di aggiramento in passato,cosa ha spinto il Flagello di Dio a rischiare la disfatta? eccesso di sicurezza ? ma lui conosceva bene Ezio e non sottovalutava Teodorico, non certo mezze calzette senza avere vantaggi sicuri..

E se Ardarico fosse riuscito a prendere la collina, Attila avrebbe avuto possibilità di vincere la battaglia ? e se con la vittoria il trionfo sull'impero d'occidente oppure si sarebbe ritirato ugualmente tenendo conto che Roma avrebbe potuto metter su un altra armata pagando altri mercenari a differenza degli unni i quali sarebbero stati pur sempre limitati di numero in questione di guerrieri veterani? [SM=g8268]
Sertorio64
00giovedì 15 settembre 2011 17:39
no
Ardarico era un alleato invero poco entusiasta di Attila e non è escluso che la collina non l'abbia presa non per incapacità ma per cattiva volontà. Inoltre per motivi inspiegabili gli unni anzichè ricorrere alla solita tattica accettarono il corpo a corpo
arysfalian
00lunedì 19 settembre 2011 20:45
Re: no
Sertorio64, 15/09/2011 17.39:

Ardarico era un alleato invero poco entusiasta di Attila e non è escluso che la collina non l'abbia presa non per incapacità ma per cattiva volontà. Inoltre per motivi inspiegabili gli unni anzichè ricorrere alla solita tattica accettarono il corpo a corpo




toh,è tornato l'uomo Del Monte [SM=x1771228]
Archita
00lunedì 19 settembre 2011 20:55
Ezio fu abbastanza furbo da posizionare in cima alla collina i migliori arcieri di cui disponeva e difatti loro fecero strage dei gepidi che andavano "en masse" all'assalto..per il resto lo schieramento di Attila non era tutto sommato un granchè visto che oltre ai gepidi di dubbie capacità aveva gli ostrogoti che però erano più a sud oltre la Marna. Il Re degli Unni contava forse sul possibile tradimento di Sangibano a capo degli alani che però Ezio lo fece mettere al centro e sorvegliato da Teodorico. Comunque era davvero un pessimo campo di battaglia e Attila si era dimostrato in questo caso un astuto predone ma mediocre come comandante per una battaglia campale ad armi pari.
Augusto.Carducci
00martedì 20 settembre 2011 07:59
bhè in questo caso si mostra come Attila la propria fama l'abbia ottenuta sempre e solo in mancanza di nemici. è bastato un buon generale come Ezio, con pessime armate accozzate ed incollate da anche improbabili alleanze per far fuori il flagello di dio.
inoltre riguardo la domanda: Attila si sarebbe ritirato etc etc.
non penso che avrebbe rinunciato a marciare sulla penisola, considerando anche il fatto che ormai tutto il mondo sapeva che l'impero d'occidente non aveva neanche piu mezzo uomo e al massimo solo qualche alleato.
Sertorio64
00giovedì 29 settembre 2011 18:38
Re:
Augusto.Carducci, 20/09/2011 07.59:

bhè in questo caso si mostra come Attila la propria fama l'abbia ottenuta sempre e solo in mancanza di nemici. è bastato un buon generale come Ezio, con pessime armate accozzate ed incollate da anche improbabili alleanze per far fuori il flagello di dio.
inoltre riguardo la domanda: Attila si sarebbe ritirato etc etc.
non penso che avrebbe rinunciato a marciare sulla penisola, considerando anche il fatto che ormai tutto il mondo sapeva che l'impero d'occidente non aveva neanche piu mezzo uomo e al massimo solo qualche alleato.



Ezio era qualcosa di più di "un buon Generale" e anche Attila aveva un caleidoscopio di soldati mongoli germanici slavi,persino disertori "romani". Certo fu un gran politico per mettere insieme le tribù unne; nessuno mai c'è più riuscito, ma come generale [SM=g8243] il cane di mio nonno [SM=g8920] avrebbe fatto meglio.
@Arys "l'uomo del monte"?
arysfalian
00giovedì 29 settembre 2011 21:01
Re: Re:
Sertorio64, 29/09/2011 18.38:



Ezio era qualcosa di più di "un buon Generale" e anche Attila aveva un caleidoscopio di soldati mongoli germanici slavi,persino disertori "romani". Certo fu un gran politico per mettere insieme le tribù unne; nessuno mai c'è più riuscito, ma come generale [SM=g8243] il cane di mio nonno [SM=g8920] avrebbe fatto meglio.
@Arys "l'uomo del monte"?



SI,L'UOMO DEL MONTE


Augusto.Carducci
00venerdì 30 settembre 2011 14:08
Re: Re:
Sertorio64, 29/09/2011 18.38:



Ezio era qualcosa di più di "un buon Generale" e anche Attila aveva un caleidoscopio di soldati mongoli germanici slavi,persino disertori "romani". Certo fu un gran politico per mettere insieme le tribù unne; nessuno mai c'è più riuscito, ma come generale [SM=g8243] il cane di mio nonno [SM=g8920] avrebbe fatto meglio.
@Arys "l'uomo del monte"?




Ezio non era un fenomeno, era un buon generale che però impallidirebbe davanti ai grandi dell'antichità. Neanche ci si avvicina a loro. Aveva una buona astuzia e malizia nei preparativi, ma nulla di geniale poi nell'esecusione delle tattiche che da secoli erano solide e appurate.
Attila ebbe a parer mio la sola e grande bravura di riunire i fedelissimi Unni, che poi erano nient'altro che il "forte" della sua armata.
Una volta avuto quel nucleo, schiacciare uno ad uno i nemici difronte (intendo dire barbari e popoli mediopiccoli e mai uniti) è gioco facile. Ovviamente una volta ottenuta la nomea, arrivare al punto che si uniscono a te è veramente cosa facile.
Non dico che Attila sia stato un imbranato, ma dico solo che spesso capita che dei bravi diventino eroi perchè nessuno è al loro livello, e altre volte invece fenomeni sembrano normali, solo perchè altri fenomeni li oscurano.
è tutto un discorso di "tempo". Attila all'epoca di Cesare o di Annibale sarebbe probabilmente a cambiarsi il pannolino per la paura.
Pius Augustus
00venerdì 30 settembre 2011 20:07
Re: Re:
Sertorio64, 29/09/2011 18.38:



Ezio era qualcosa di più di "un buon Generale" e anche Attila aveva un caleidoscopio di soldati mongoli germanici slavi,persino disertori "romani". Certo fu un gran politico per mettere insieme le tribù unne; nessuno mai c'è più riuscito, ma come generale [SM=g8243] il cane di mio nonno [SM=g8920] avrebbe fatto meglio.
@Arys "l'uomo del monte"?




i giudizi di sartorio sono così tranchant [SM=g8119]
Sertorio64
00sabato 1 ottobre 2011 11:21
Re: Re: Re:
Pius Augustus, 30/09/2011 20.07:




i giudizi di sartorio sono così tranchant [SM=g8119]




Neanche io dico che Attila fosse un cretino. Solo non era un Comandante militare, aveva qualità di altro tipo. Quelle guerriere le avevano i suoi unni: Ezio non era al livello di Cesare Annibale o Scipione ma era certo al di sopra di Corbulone o Svetonio Paolino. Le difficoltà che doveva affrontare per mettere insime uno straccio di esercito erano atroci [SM=g8133] . Chissà Scipione come se la sarebbe cavata. Suo padre suo zio piuttosto male: infatti per il tradimento dei Celtiberi ci lasciarono le penne [SM=g8203] . L'africano invece portò dalla sua parte molti capi iberici sempre pronti a correre in aiuto del vincitore, ma sopratutto Massinissa vero ago della Bilancia a Zama. Se il Numida si fosse schierato con Annibale di Scipione non si ricorderebbe quasi nessuno
Sertorio64
00sabato 1 ottobre 2011 11:25
Re: Re: Re:
Augusto.Carducci, 30/09/2011 14.08:




Ezio non era un fenomeno, era un buon generale che però impallidirebbe davanti ai grandi dell'antichità. Neanche ci si avvicina a loro. Aveva una buona astuzia e malizia nei preparativi, ma nulla di geniale poi nell'esecusione delle tattiche che da secoli erano solide e appurate.
Attila ebbe a parer mio la sola e grande bravura di riunire i fedelissimi Unni, che poi erano nient'altro che il "forte" della sua armata.
Una volta avuto quel nucleo, schiacciare uno ad uno i nemici difronte (intendo dire barbari e popoli mediopiccoli e mai uniti) è gioco facile. Ovviamente una volta ottenuta la nomea, arrivare al punto che si uniscono a te è veramente cosa facile.
Non dico che Attila sia stato un imbranato, ma dico solo che spesso capita che dei bravi diventino eroi perchè nessuno è al loro livello, e altre volte invece fenomeni sembrano normali, solo perchè altri fenomeni li oscurano.
è tutto un discorso di "tempo". Attila all'epoca di Cesare o di Annibale sarebbe probabilmente a cambiarsi il pannolino per la paura.




Sertorio64
00sabato 1 ottobre 2011 11:29
Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 01/10/2011 11.25:







Comunque se Attila non era un bravo comandante di certo non era un pauroso e i suoi unni, anche se mal guidati, avrebbero dato del gran filo da torcere anche ai più grandi. Pensate se Annibale fosse nato Unno invece che cartaginese ..... che dolori per i suoi nemici!!!
Augusto.Carducci
00domenica 2 ottobre 2011 00:24
mhà...guarda, piu leggo libri di storia e piu mi rendo conto come nell'antichità i veri grandi generali furono quelli di civiltà acculturate e che tendevano a formare mentalmente un generale e quindi CAPO.
nelle tribu barbariche i re si ammazzavano a ritmo di 1 alla settimana, e stava al comando il piu forte con la spada, non il migliore in tutti i sensi.
Per non parlare poi della disciplina...grecia, macedonia, roma, cartagine e pochi altri...il resto erano un branco di gente piu o meno brava ma che tutto pensava meno che a formare una falange, o un manipolo.
Insomma, alla fine mi rendo conto di quento il fattore culturale di aver effettivamente addestrato gli uomini, e di aver studiato la guerra, nell'antichità ha segnato profondi solchi che divisero appunto i barbari dalle civiltà avanzate.
La cosa si andò appianando nel tardo impero, per una ovvia fortissima influenza romana ovunque nei dintorni, e non è affatto difficile rivedere ex "studentelli" romani-barbarici, che si mettono alla testa di eserciti barbari..e li son dolori a volte e manco sempre.
Legio XIII gemina
00domenica 2 ottobre 2011 14:34
Re:
Augusto.Carducci, 02/10/2011 00.24:

mhà...guarda, piu leggo libri di storia e piu mi rendo conto come nell'antichità i veri grandi generali furono quelli di civiltà acculturate e che tendevano a formare mentalmente un generale e quindi CAPO.
nelle tribu barbariche i re si ammazzavano a ritmo di 1 alla settimana, e stava al comando il piu forte con la spada, non il migliore in tutti i sensi.
Per non parlare poi della disciplina...grecia, macedonia, roma, cartagine e pochi altri...il resto erano un branco di gente piu o meno brava ma che tutto pensava meno che a formare una falange, o un manipolo.
Insomma, alla fine mi rendo conto di quento il fattore culturale di aver effettivamente addestrato gli uomini, e di aver studiato la guerra, nell'antichità ha segnato profondi solchi che divisero appunto i barbari dalle civiltà avanzate.
La cosa si andò appianando nel tardo impero, per una ovvia fortissima influenza romana ovunque nei dintorni, e non è affatto difficile rivedere ex "studentelli" romani-barbarici, che si mettono alla testa di eserciti barbari..e li son dolori a volte e manco sempre.



Concordo.
Inoltre la guerra non è solo una questione di "capo". Prendendo l'esempio di professionalità militare più alto nell'epoca antica, cioè la a legione romana, vediamo che questa era guidata da una gerarchia militare interna solida ed efficace, era accompagnata da logisti, ingegneri, medici, i soldati stessi erano addestrati per fungere da genieri e avevano gli strumenti per farlo, insomma c'era la professionalità, e non solo in materia di combattimento, senza contare le entità economiche che potevano muovere simili contingenti. Gli eserciti delle tribù germaniche erano bande, un'accozzaglia di uomini non coesa internamente che restava unita finchè c'era la possibilità di trarre profitto dai saccheggi o perchè obbligata, ed inoltre e soprattutto raramente dotata di una minima formazione "tecnica" in termini logistico-militari. Non parliamo poi degli Unni.
Nel caso in questione Ezio aveva appreso "il mestiere delle armi" dai Goti, mentre aveva ottenuto competenza in materia politico-logistica nel cursus effettuato al comando delle truppe imperiali. Prima dei Campi Catalaunici aveva acquisito un'esperienza invidiabile in tutto ciò che può formare un buon generale.
arysfalian
00lunedì 3 ottobre 2011 14:30
se proprio vogliamo,potremmo fare un paragone tra lo scontro tra legioni imperiali e "sbabbari" sul basso danubio,scizia e dacia al tempo dell'alto impero fino alla fine del III secolo,ovvero la morte di Aureliano.
Se consideriamo tale ancora un periodo abbastanza prospero per l'impero e le sue forze militari,potremmo verificare l'effettiva efficienza di uno schieramento altamente mobile di arcieri a cavallo contro un unità altamente letale e duttile come la legione.
Qualcuno ha qualche informazione a riguardo?
Costantinus
00lunedì 3 ottobre 2011 16:07
Io mi sto facendo seriamente l'idea che la causa dei disastri militari da Adrianopoli in poi stia nel fatto che contrariamente a quello che si pensa l'esercito del IV-V secolo non fosse il doppio di quello del II secolo, ma anzi fosse molto più piccolo. Questo spiegherebbe la presenza di briganti ovunque, dello sconfinamento per razzie di barbari perpetuo, e la grossa difficoltà a rimpinguare i ranghi. Se poi leggete per esempio Ammiano Marcellino, notate come tratta nei dettagli di operazioni contro poche migliaia di barbari operate per esempio da Giuliano in persona. Questo indica che le forze erano ridotte.
Quando i Daci erano un serissimo problema per Domiziano, fu inviato il prefetto del Pretorio a combatterle con molte legioni e ne uscì sconfitto. Una cosa del genere nel IV o V secolo avrebbe fatto impallidire Adrianopoli come entità di disastro.

Inoltre il sistema comitatense distribuiva i soldati in molte città, il che rendeva lento assemblare un esercito, e nel frattempo i barbari potevano razziare e scappare. Si riducevano sì le usurpazioni, ma a livello economico trafiggeva un corpo già dilaniato.
arysfalian
00lunedì 3 ottobre 2011 17:32
ma senza andare troppo indietro,dal I a massimo la fine del III secolo,uno scontro campale tra questi due modi di fare la guerra non si era mai verificato?
Augusto.Carducci
00lunedì 3 ottobre 2011 17:44
@Arys: era un modo di fare guerra che i romani conoscevano alla perfezione, poichè tutti i popoli del centro asia lo facevano, e tra i quali figurano vecchie rogne come sciiti, parti, alani e compagnia bella. tutta gente che i romani conosceva perfettamente, e perfettamente si era adattata a combattere con gli anni.
Le sconfitte di Crasso e Antonio (anche se non fu una vera sconfitta) insegnarono moltissimo.

@Costantinus: io la cosa che l'esercito del tardo impero era numeroso uguale non l'ho mai condivisa, nonostante che tutti mi abbiano sempre riportato dati che io non ho MAI trovato. per carità io non sono un pozzo di storia, ma ci vuole poco a tirare le conclusioni quando ti ritrovi si ok piu pressione in generale, ma meno legioni da meno uomini, pochissimi i veri guerrieri e moltissimi ausiliari al confine, per non parlare della necessità assoluta ed impellente di barbari mercenari al soldo...insomma, con l'epoca di Augusto o Traiano ce ne passa eh.
poi magari mi sbaglio.
arysfalian
00lunedì 3 ottobre 2011 18:04
Re:
Augusto.Carducci, 03/10/2011 17.44:

@Arys: era un modo di fare guerra che i romani conoscevano alla perfezione, poichè tutti i popoli del centro asia lo facevano, e tra i quali figurano vecchie rogne come sciiti, parti, alani e compagnia bella. tutta gente che i romani conosceva perfettamente, e perfettamente si era adattata a combattere con gli anni.
Le sconfitte di Crasso e Antonio (anche se non fu una vera sconfitta) insegnarono moltissimo.

@Costantinus: io la cosa che l'esercito del tardo impero era numeroso uguale non l'ho mai condivisa, nonostante che tutti mi abbiano sempre riportato dati che io non ho MAI trovato. per carità io non sono un pozzo di storia, ma ci vuole poco a tirare le conclusioni quando ti ritrovi si ok piu pressione in generale, ma meno legioni da meno uomini, pochissimi i veri guerrieri e moltissimi ausiliari al confine, per non parlare della necessità assoluta ed impellente di barbari mercenari al soldo...insomma, con l'epoca di Augusto o Traiano ce ne passa eh.
poi magari mi sbaglio.



si,infatti volevo proprio qualche dato certo.
Quello che sto cercando è di vedere se quello che dite è vero,ovvero che Attila ebbe la fortuna di avere un buon esercito che maciullava sulla sua strada un accozzaglia di genti sfibrate e sicuramente non preparate a quel tipo di guerra.
Quindi,era interessante sapere se un Attila del I-III secolo,e quindi qualunque capo sciita per esempio,avrebbe potuto uscirne vivo con le medesime tecniche usate da "il flagello di Dio" ma contro una legione ai massimi della efficienza.
Augusto.Carducci
00lunedì 3 ottobre 2011 18:17
aspetta aspetta...Attila i Romani VERI e non gli alleati, li incontrò ai campi Catalaunici...quindi Attila 0 Roma 1
Attila contro un VERO esercito romano non vinse MAI.
Fece stragi di genti, villaggi, città, prese la francia dopo aver stuprato dagli urali ai balcani alla germania...ma lì, c'erano solo barbari e poveracci morti di fame.
A Roma Attila faceva paura non perchè fosse Attila re degli unni...anzi fregava davvero poco. La paura era dovuta ad un completo collasso economico demografico dell'impero che non aveva nè uomini ne mezzi per combattere contro una qualsiasi accozzaglia di uomini nemici. Si rimediò Ezio (per carità, ottimo generale eh) che era davvero l'unico in grado, si misero assieme le uniche forze rimaste, si supplicò qualche popolo barbaro di allearsi, intanto ci si imboniva Attila in tutti i modi...e alla fine nello scontro, Attila perse come un nabbo..una collinetta presa dai romani lo mise in crisi profonda...che addirittura lo portò all'0incomprensibile mossa di far scendere i propri uomini da cavallo...cosicchè si ridusse il tutto in un gran massacro tra fanti, dove ovviamente Attila perse (manco di troppo però) e Ezio sfruttò la palla al balzo per ammazzare pure Teodorico, suo alleato, che era effettivamente un pò scomodo.
è per questo che dico che sencondo me è decisamente sopravvalutato.
Costantinus
00lunedì 3 ottobre 2011 18:47
I Romani a partire da Traiano fecero sempre strage di Parti, che combattevano in maniera tutto sommato simile agli Unni. Nel I-II secolo e in parte del terzo si faceva un uso molto maggiore di arcieri appiedati, frombolieri e carroballiste, che permettevano da soli di tenere gli arcieri a cavallo a debita distanza.
I mutamenti dell'esercito romano tardo sono imputabili a mio parere dal fatto che gli eserciti romani erano sottodimensionati (si pensi che la più grande forza assemblata dal IV secolo in poi, e per l'epoca era smisurata, fu la campagna di Giuliano in Persia che aveva 30000 soldati, e altrettanti ne aveva Procopio, il quale però non combattè mai; Traiano per invadere la Dacia aveva messo insieme una decina di legioni e vessillazioni oltre a coorti e ali ausiliarie... cioè almeno il triplo degli uomini sotto il comando di Giuliano) e c'era una specializzazione minore (medici, ingegneri), per cui si adattarono a combattere in maniera un po' diversa per sopperire a carenze logistiche.
arysfalian
00lunedì 3 ottobre 2011 19:16
Re:
Augusto.Carducci, 03/10/2011 18.17:

aspetta aspetta...Attila i Romani VERI e non gli alleati, li incontrò ai campi Catalaunici...quindi Attila 0 Roma 1
Attila contro un VERO esercito romano non vinse MAI.
Fece stragi di genti, villaggi, città, prese la francia dopo aver stuprato dagli urali ai balcani alla germania...ma lì, c'erano solo barbari e poveracci morti di fame.
A Roma Attila faceva paura non perchè fosse Attila re degli unni...anzi fregava davvero poco. La paura era dovuta ad un completo collasso economico demografico dell'impero che non aveva nè uomini ne mezzi per combattere contro una qualsiasi accozzaglia di uomini nemici. Si rimediò Ezio (per carità, ottimo generale eh) che era davvero l'unico in grado, si misero assieme le uniche forze rimaste, si supplicò qualche popolo barbaro di allearsi, intanto ci si imboniva Attila in tutti i modi...e alla fine nello scontro, Attila perse come un nabbo..una collinetta presa dai romani lo mise in crisi profonda...che addirittura lo portò all'0incomprensibile mossa di far scendere i propri uomini da cavallo...cosicchè si ridusse il tutto in un gran massacro tra fanti, dove ovviamente Attila perse (manco di troppo però) e Ezio sfruttò la palla al balzo per ammazzare pure Teodorico, suo alleato, che era effettivamente un pò scomodo.
è per questo che dico che sencondo me è decisamente sopravvalutato.




ah beh,ok allora.
Sertorio64
00martedì 4 ottobre 2011 04:35
Re:
Augusto.Carducci, 02/10/2011 00.24:

mhà...guarda, piu leggo libri di storia e piu mi rendo conto come nell'antichità i veri grandi generali furono quelli di civiltà acculturate e che tendevano a formare mentalmente un generale e quindi CAPO.
nelle tribu barbariche i re si ammazzavano a ritmo di 1 alla settimana, e stava al comando il piu forte con la spada, non il migliore in tutti i sensi.
Per non parlare poi della disciplina...grecia, macedonia, roma, cartagine e pochi altri...il resto erano un branco di gente piu o meno brava ma che tutto pensava meno che a formare una falange, o un manipolo.
Insomma, alla fine mi rendo conto di quento il fattore culturale di aver effettivamente addestrato gli uomini, e di aver studiato la guerra, nell'antichità ha segnato profondi solchi che divisero appunto i barbari dalle civiltà avanzate.
La cosa si andò appianando nel tardo impero, per una ovvia fortissima influenza romana ovunque nei dintorni, e non è affatto difficile rivedere ex "studentelli" romani-barbarici, che si mettono alla testa di eserciti barbari..e li son dolori a volte e manco sempre.


Mah ... un tal Temujn poi soprannominato Gengis Khan ha conquistato mezzo mondo .... e non viveva molto diversamente da Attila almeno all'inizio ... Dormiva in tende di peltro fumose e puzzolenti, si lavava se pioveva, si metteva il burro in tasca ... ovviamente leggere e scrivere ....si forse in qualche rara occasione aveva vagamente udito parlare di qualcuno che lo faceva .... figlio di capo tribù rimase praticamente solo alla morte del padre e fu persino catturato dai suoi nemici dai quali riuscì a fuggire grazie ad un vecchio soldato che aveva un debto di gratitudine con il padre .... Aveva contatti con le"civiltà avanzate" solo se qualche avventuroso mercante sinizzato si spingeva nelle steppe, o se incrocava qualche principessa cinese rifilata per punzione in sposa a qualche capo tribù ...Costui, secondo gli storici americani è l'uomo del millennio e pare che per il mondo si aggirino tre milioni di individui con il suo DNA ... [SM=g8119]



Sertorio64
00martedì 4 ottobre 2011 04:43
Re:
Augusto.Carducci, 03/10/2011 18.17:

aspetta aspetta...Attila i Romani VERI e non gli alleati, li incontrò ai campi Catalaunici...quindi Attila 0 Roma 1
Attila contro un VERO esercito romano non vinse MAI.
Fece stragi di genti, villaggi, città, prese la francia dopo aver stuprato dagli urali ai balcani alla germania...ma lì, c'erano solo barbari e poveracci morti di fame.
A Roma Attila faceva paura non perchè fosse Attila re degli unni...anzi fregava davvero poco. La paura era dovuta ad un completo collasso economico demografico dell'impero che non aveva nè uomini ne mezzi per combattere contro una qualsiasi accozzaglia di uomini nemici. Si rimediò Ezio (per carità, ottimo generale eh) che era davvero l'unico in grado, si misero assieme le uniche forze rimaste, si supplicò qualche popolo barbaro di allearsi, intanto ci si imboniva Attila in tutti i modi...e alla fine nello scontro, Attila perse come un nabbo..una collinetta presa dai romani lo mise in crisi profonda...che addirittura lo portò all'0incomprensibile mossa di far scendere i propri uomini da cavallo...cosicchè si ridusse il tutto in un gran massacro tra fanti, dove ovviamente Attila perse (manco di troppo però) e Ezio sfruttò la palla al balzo per ammazzare pure Teodorico, suo alleato, che era effettivamente un pò scomodo.
è per questo che dico che sencondo me è decisamente sopravvalutato.



ai Campi Catalaunici i romani erano pochissimi. A cominciare da Ezio stesso, romano solo per parte di madre, figlio di uno sciro se non ricordo male. Poi nel suo esercito la quota preponderante era costituita da visigoti, cui si aggiunsero alani e franchi: infine tra i cosiddetti "romani" molti erano barbari o semibarbari come appunto Ezio. [SM=g8806]
Costantinus
00martedì 4 ottobre 2011 16:05
La differenza tra Gengis Khan/Attila e i Romani sta proprio dove dice Augusto. Quei due "flagelli di Dio" potevano conquistare tutto con forza prorompente, ma non potevano mantenerlo. I Romani dovevano gestire un'impero ed un esercito professionale.
Augusto.Carducci
00mercoledì 5 ottobre 2011 09:20
Re: Re:
Sertorio64, 04/10/2011 04.35:


Mah ... un tal Temujn poi soprannominato Gengis Khan ha conquistato mezzo mondo .... e non viveva molto diversamente da Attila almeno all'inizio ... Dormiva in tende di peltro fumose e puzzolenti, si lavava se pioveva, si metteva il burro in tasca ... ovviamente leggere e scrivere ....si forse in qualche rara occasione aveva vagamente udito parlare di qualcuno che lo faceva .... figlio di capo tribù rimase praticamente solo alla morte del padre e fu persino catturato dai suoi nemici dai quali riuscì a fuggire grazie ad un vecchio soldato che aveva un debto di gratitudine con il padre .... Aveva contatti con le"civiltà avanzate" solo se qualche avventuroso mercante sinizzato si spingeva nelle steppe, o se incrocava qualche principessa cinese rifilata per punzione in sposa a qualche capo tribù ...Costui, secondo gli storici americani è l'uomo del millennio e pare che per il mondo si aggirino tre milioni di individui con il suo DNA ... [SM=g8119]






a parte che è una cosa completamente differente Gengis Khan da Attila, io ho cmq chiaramente parlato di antichità, e non di medioevo. Oltretutto Gengis Khan si è scontrato con valorose civiltà in Cina (oltretutto poco preparata all'epoca) ma sul fronte ovest aveva almeno qualche migliaio di km di nulla da conquistare. poi come s'è incocciato con i Polacchi la bella passeggiata finì. Stessa sorte piu o meno in mediooriente con Saladino e Europei che nel mentre si scannavano fino all'osso.
Ah...e il giappone sta ancora lì coi giapponesi poichè la flotta affondò miseramente in mare.

PS: Romano come "genere umano" non significa nulla. all'epoca di Ezio un mezzosangue barbaro era romanissimo, e gli eserciti erano SEMPRE in larghissima fetta mercenari o alleati barbari..sennò la crisi romana non sarebbe esistita no? che senso aveva volere barbari nei propri territori se non hai di questi problemi?
Sertorio64
00giovedì 6 ottobre 2011 05:02
Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 06/10/2011 04.59:



ehi ehi non ti arrabbiare. [SM=g8144] Gengis khan fu un mezzo selvaggio che disponendo inizialmente di tecnologie e soldati non dissimili da quelli di Attila ebbe il successo che ebbe. Ai tempi di Attila il Medioevo era alle porte e certo qualche suo figlio ne ha varcato la soglia.Che Ezio, sebbene mezzo sciro e marito di una visigota, fosse nell'animo, un romano purosangue è indubbio. Stilicone stesso pur essendo Vandalo era più Romano di molti romani. Per i suoi soldati le cose stavano diversamente : la famiglia e l tradizioni etniche erano molto importanti e per molti di loro Romolo, le guerre sannitiche, pirriche o annibaliche non avevano alcun significato, forse le ignoravano del tutto mentre costituivano motivo di orgoglio e di identità per ogni vero Romano, adoravano i più disparati dei, ecc. non parlaimo poi dei Visigoti che morto il re Tedorico piantarono Ezio e se ne tornarono a casa guidati da Torrismondo, fortemente antiromano, mentre gli unni erano ancora accampati di fronte ai "Romani". Fu un vero miracolo se Attila, supersizioso ed emotivo, pensò forse ad un tranello partorito dalla mente di Ezio per stanarlo e non prese l'iniziativa. L'avesse fatto narreremmo una battaglia diversa. I barbari nei propri territori i Romani li volevano per la crisi demografica che attanagliava l'impero che però in qusto modo immise tra i prpopri abitanti troppi elementi per cui l'impero e Roma non avevano valore alcuno se non come fonte di guadagno. Così facendo si snaturarono totalmente e finirono con Odoacre che rimandava a Bisanzio le insegne imperiali. (qualcosa del genere succede al'Europa di oggi ....)Quanto alla Cina combatteva contro gli unni da secoli e se non era preparata era solo per la somma stupidità degli imperatori in carica che non seppero cogliere la portata della minaccia pur avendone tutti gli elementi.





Sertorio64
00giovedì 6 ottobre 2011 05:12
Re:
Costantinus, 04/10/2011 16.05:

La differenza tra Gengis Khan/Attila e i Romani sta proprio dove dice Augusto. Quei due "flagelli di Dio" potevano conquistare tutto con forza prorompente, ma non potevano mantenerlo. I Romani dovevano gestire un'impero ed un esercito professionale.



La dinastia fondata da Gengis khan durò secoli e l'ultiam sua propaggine i tartari di Crimea eredi dell'orda d'Oro furono sottomessi solo da Caterina II. fino ad allora Rissi ed Ucraini dovettero soffrire immensamnte peri loro attacchi, mnetre morto Attila Ardarico e soci si ribellarono e i tentativi fatti dai figli dell'Unno per sottometterli di nuovo terminarono in spaventosi disastri.

Augusto.Carducci
00giovedì 6 ottobre 2011 08:07
ma qui non stiamo parlando di Gengis Khan! è una cosa completamente differente che in comune ad attila hanno il cavallo, e manco della stessa razza!!!
E poi Attila sarà pure stato alle porte del medioevo, ma nella realtà il medioevo è iniziato ben oltre il 476...e ben prima di questa data iniziarono quel periodo di mezzo che legò davvero l'antichità al medioevo.
Oltretutto nel 400 ti sfiderei a trovare un romano che sapesse di Furio Camillo e di Romolo...fatti mitologici in gran parte, di 1000 anni prima. Già per noi è difficile ricordare Mazzini (chiedi in giro chi è se hai coraggio) figurati se mi ti metto a chiedere alla gente comune chi era 1000 anni fa un "che ne so io" che combattè contro un invasore o per conquistare qualcosa.
Cominciamo pure a contestualizzare e a sminuire l'idea di romano del tardo impero.
Archita
00giovedì 6 ottobre 2011 15:36
infatti gli unni hanno più in comune con i xiognu che con i mongoli e i xiognu erano lontani cugini dei turchi tantè che pare che gli unni parlassero una lingua turca arcaica pur in assenza di ogni sorta di documenti scritti...

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