Sei di Modena se mangi il gnocco fritto nel caffè latte
Se vai a fare una vasca in Via Emilia sotto i portici di Sabato
Se dici va à cagher, té un ignurant, té un esen o tè un semo senza che
qualcuno se ne abbia a male
Se incontri per strada una Ferrari o una Maserati e non ti giri stupito a
guardarla
Se sei un canarino
Se esulti di gioia quando il Modena è in Serie A, in serie B o in serie C
Se il Lambrusco è per te il più buon vino che ci sia
Se tutte le domeniche mangi i tortellini con il brodo di cappone
Sei di Modena se dici "Dio Bo" in quasi ogni frase
se il sabato sera vai a mangiare gnocco e tigelle con gli amici
se vai a sciare al Cimoncino
Sei di Modena se il 31 gennaio vai alla "Fiera et Sanzminian"
se almeno una volta sei salito sulla Ghirlandina
Sei di Modena se i reggiani sono delle "teste quadre"
se il derby con il Bologna è la partita più importante dell´anno
Sei di Modena se sai giocare a pallavolo
se dici ad una bella ragazza "sei una bonazza"
se vai al mare nella Riviera Romagnola
Sei di Modena se mangi ragù quasi tutti i giorni
Sei di Modena se il maiale è un´animale domestico
se vai al festival dell´Unità anche se non sei comunista
Sei di Modena se sorridi sempre a tutti
Sei di Modena se la "zeta" o la "esse" sono per te la stessa cosa
Se durante l´estate vai a mangiare il gelato alle baracchine del parco
Se il tuo mezzo di trasporto principale è la bicicletta
Se la nebbia non è poi così pericolosa...
Sei di Modena perché tè un brev ragas!!!!
----------------------------------------------------
"Dobbiamo prepararci a presentare le nostre scuse a Emilio Fede. L'abbiamo sempre dipinto come un leccapiedi, anzi come l'archetipo di questa giullaresca fauna, con l'aggravante del gaudio. Spesso i leccapiedi, dopo aver leccato, e quando il padrone non li vede, fanno la faccia schifata e diventano malmostosi. Fede no. Assolta la bisogna, ne sorride e se ne estasia, da oco giulivo. Ma temo che di qui a un pò dovremo ricrederci sul suo conto, rimpiangere i suoi interventi e additarli a modello di obiettività... Oggi, per instaurare un regime, non c'è più bisogno di una marcia su Roma nè di un incendio del Reichstag, nè di un golpe sul palazzo d'Inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra di essi, sovrana e irresistibile, la televisione. (...) Il risultato è scontato: il sudario di conformismo e di menzogne che, senza bisogno di ricorso a leggi speciali, calerà su questo Paese riducendolo sempre più a una telenovela di borgatari e avviandolo a un risveglio in cui siamo ben contenti di sapere che non faremo in tempo a trovarci coinvolti". (Indro Montanelli, 1994)